Capita spesso che venga prescritto da un medico un esame baropodometrico. Ma, nel dettaglio, cosa in che cosa consiste questo tipo di esame e a che cosa serve?
Si tratta di un particolare esame che analizza l’appoggio dei piedi e come lavorano, sia in statica che in dinamica, ovvero come appoggiano quando siamo fermi in una posizione e come cambiano questi appoggi quando ci muoviamo. Per svolgere l’esame baropodometrico ci possiamo rivolgere ad un tecnico ortopedico o alla figura del podologo.

Come si svolge questo esame?
Per prima cosa verranno chiesti al paziente tutti i vari dati anagrafici comprensivi dell’altezza, del peso e del numero di calzatura in uso. Si dovranno poi togliere le calzature e restare con le calze (o con calze monouso). L’esame viene svolto mediante l’utilizzo di una pedana, chiamata appunto pedana baropodometrica, ed un computer. Questa pedana ha una lunghezza che di norma varia dai 50 cm fino anche ad arrivare ad una dimensione superiore al metro. Appena sotto la superficie di appoggio ci sono dei sensori che rilevano il peso, dei sensori pressori (più sensori ci sono in un centimetro quadro maggiore sarà la definizione dell’esame).
L’esame si svolge normalmente in due diverse parti: esame statico ed esame dinamico.
Partiamo dall’esame statico. Il paziente dovrà posizionarsi in un punto preciso della pedana, con gambe tese e leggermente divaricate, assumendo una posizione abbastanza comoda. Si dovrà mantenere questa postura per qualche secondo, fino a che il computer registrerà l’esame e darà un’istantanea sulla media pressoria che si ha da fermi. Da qui il tecnico o il podologo riescono a capire come lavora il nostro piede, che tipo di appoggio ha e se ci sono dei carichi anomali in determinati punti. Si passa poi all’esame statico, per capire come questi appoggi cambiano in fase di movimento.
Il paziente partirà da un punto esterno alla pedana e farà una camminata passando proprio sopra la parte che rileverà la pressione fino ad uscire dalla parte opposta. Si fermerà in un determinato punto, dovrà voltarsi, ristabilire un equilibrio e svolgere una nuova camminata tornando al punto di partenza. Normalmente si consiglia di ripetere questo percorso, andata e ritorno, per un minimo di due volte. Terminato questa seconda prova avremo una nuova istantanea circa la media delle impronte avute durante questa camminata.
Terminato l’esame la figura professionale analizzerà tutti i dati rilevati. Normalmente l’esame baropodometrico viene affiancato anche da un esame morfologico e da un’anamnesi svolta durante l’appuntamento. Si deciderà quindi, in base a quanto rilevato, come procedere. In caso vi sia le necessità di produrre dei plantari ortopedici, il tecnico ed il podologo avranno tutte le informazioni utili al fine della produzione. Andranno a scegliere i materiali più idonei all’utilizzo che il paziente ne andrà a fare e alle sue caratteristiche fisiche.
In caso di paziente che lo richiedono, soprattutto in ambito sportivo, vi sono dei centri specializzati che svolgono questo particolare tipo di esame su un tapis roulant elettrico, dove il paziente potrà camminare o correre e la pedana rileverà le pressioni.